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Intervista ai corsisti del Master in Data Science della Rome Business School

Risorse Umane

La costruzione delle smart city e i progressi della digitalizzazione passano anche e soprattutto attraverso la formazione. Non è un caso che tra i servizi di punta di Italy & Partners sia presente proprio questa voce.

La formazione, però, non si rivolge solo alle aziende o agli enti pubblici, ma coinvolge in prima persona quelli che saranno i lavoratori digitali del futuro. Ecco perché da due anni insieme a TSCAI, The Smart City Association Italy, abbiamo scelto di contribuire alla crescita professionale (e umana) degli studenti del master in Data Science organizzato dallo Rome Business School attraverso il progetto “Capstone Project”. Il tutto in una modalità che va oltre alla teoria, mettendo i ragazzi davanti a una vera e propria challenge di gruppo. 

Ecco perciò un’intervista che raccoglie le impressioni dei corsisti Stephanus Francois Benade, Luca Cortinovis, Paolo Fornoni e Erin Pinto, che descrivono i risultati del loro studio intitolato: “Strategie Sinergiche: Elevare i Servizi Municipali attraverso il Benchmarking nelle Città Intelligenti Aspiranti

L’intervista agli studenti 

D: Qual è stata la motivazione del vostro team nel immergersi nell’innovazione urbana per il vostro progetto di laurea presso la Rome Business School?

Stephanus: “La nostra motivazione è nata da una visione condivisa di fare un impatto tangibile nel campo dello sviluppo urbano. Abbiamo riconosciuto il potenziale trasformativo delle città intelligenti e abbiamo voluto contribuire a questo campo dinamico e diversificato utilizzando le competenze che ciascuno di noi ha portato al tavolo. Abbiamo mirato a combinare la ricerca accademica con soluzioni pratiche, affrontando sfide reali affrontate dalle città moderne e dalle persone.”

D: Durante il vostro progetto, quali sono state le scoperte chiave e le lezioni apprese?

Luca: “Una scoperta fondamentale è stata la varietà di approcci allo sviluppo delle città intelligenti in diverse regioni. Abbiamo imparato che mentre la tecnologia è un componente cruciale, il cuore di una città intelligente risiede nella sua capacità di coinvolgere i cittadini e di adattarsi alle loro esigenze in evoluzione. Un’altra lezione chiave è stata l‘importanza della presa di decisioni basata sui dati nella pianificazione urbana e le sfide ad essa associate, specialmente in termini di disponibilità di dati e avanzamenti tecnologici.”

D: Come credete che la vostra comprensione dell’innovazione urbana influenzerà i vostri futuri impegni professionali?

Paolo: “Questo progetto è stata un’esperienza di apprendimento profonda, che ci ha fornito una prospettiva unica sull’intersezione tra tecnologia, politica e gestione urbana. Le competenze e le intuizioni che abbiamo acquisito non solo sono rilevanti ma essenziali per le nostre future carriere, che si tratti di scienza dei dati, pianificazione urbana, transizione digitale o formulazione di politiche. Comprendere le complessità dell’innovazione urbana ci posiziona come efficaci agenti di cambiamento nei nostri percorsi professionali.”

Erin: “Inoltre, il progetto ha evidenziato l’importanza della collaborazione interdisciplinare e le sfide di interoperabilità che potrebbero sorgere nel campo dell’innovazione urbana. Nei nostri ruoli futuri, saremo meglio attrezzati per lavorare attraverso settori diversi, comprendendo il valore delle prospettive diverse nella creazione di soluzioni urbane olistiche e sostenibili.”

Per concludere, è evidente che mentre attraversavamo il mondo dell’innovazione urbana, il viaggio del nostro team è stato più di una ricerca accademica. È un trampolino di lancio verso i nostri ruoli futuri come innovatori, ricercatori, collaboratori e leader nella definizione di città più intelligenti e reattive. Il nostro progetto non solo contribuisce al dibattito accademico, ma offre anche intuizioni pratiche per l’evoluzione in corso degli ambienti urbani.