Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator

L’Italia è pronta per l’implementazione delle Smart Cities?

Sviluppo Economico

Continua la collaboratione di Italy & Partners la Rome Business School. Uno degli ultimi progetti di ricerca avviati ha riguardato proprio le Smart City e in particolare la prontezza dell’Italia nell’implementazione di nuove pratiche. Questo studio è stato svolto come parte del “Capstone Project”, sviluppato dagli studenti del Master Internazionale in Data Science della Rome Business School.

Ecco dunque i dettagli della ricerca raccontati in prima persona da Hadeel T. Alkhatib e Yassine Homri, che hanno portato avanti questo lavoro. 

L’intervista agli studenti della Rome Business School

Qual era lo scopo del progetto?

Hadeel: Lo scopo del progetto era analizzare le iniziative di smart city di successo a livello globale e identificare le migliori pratiche che potrebbero essere adattate per colmare il divario e accelerare lo sviluppo delle smart city nelle città italiane.

Quali città avete considerato?

Yassine: Ci siamo concentrati sull’analisi delle iniziative di smart city di successo in città globali come Giappone, Zurigo-Svizzera, Auckland-Nuova Zelanda, Oslo-Norvegia, Copenaghen-Danimarca, Singapore, Amsterdam-Paesi Bassi, Helsinki-Finlandia, New York City-USA, Hong Kong-Cina, Lusail City-Doha, NEOM-Arabia Saudita e anche in città italiane come Milano, Bologna e Torino.

Perché avete scelto queste specifiche città?

Hadeel: Abbiamo scelto queste città perché rappresentano esempi di successo nello sviluppo delle smart city. Ogni città ha implementato soluzioni innovative in aree come il trasporto sostenibile, le partnership pubblico-privato e il coinvolgimento dei cittadini, rendendole punti di apprendimento rilevanti per le città italiane.

Avete notato differenze culturali inaspettate tra le diverse aree analizzate?

Yassine: Sebbene il progetto non si sia concentrato direttamente sulle differenze culturali, sono state osservate alcune variazioni negli approcci al coinvolgimento dei cittadini o nei modelli di partnership pubblico-privato tra le città. Tuttavia, le sfide e gli obiettivi principali relativi allo sviluppo delle smart city (sostenibilità, efficienza, miglioramento della qualità della vita) sono rimasti costanti tra queste città italiane.

Qual è l’aspetto più originale e inaspettato emerso dalla ricerca?

Hadeel: Analizzando le strategie di coinvolgimento dei cittadini, abbiamo trovato particolarmente interessante l’emergere della gamification come tendenza in crescita. Un esempio che ci ha colpito è stato il programma pilota lanciato a Rapperswil, in Svizzera, chiamato “Smart City Challenge”. Questa iniziativa ha utilizzato un sistema a punti e badge per incentivare la partecipazione dei cittadini nella proposta di soluzioni per le sfide urbane. Questo approccio ci è sembrato inaspettato perché offriva una nuova prospettiva sul coinvolgimento pubblico. Tradizionalmente, il coinvolgimento dei cittadini si basa spesso su sondaggi o forum pubblici. Tuttavia, la gamification in questo contesto introduce un elemento di divertimento e competizione, potenzialmente portando a una maggiore partecipazione e a una gamma più ampia di soluzioni creative da parte dei residenti.

Yassine: Una scoperta peculiare nel campo della ricerca sulle smart city è l’uso della “smart dust”. Questo concetto prevede piccoli sensori wireless, spesso delle dimensioni di un granello di sabbia, sparsi negli ambienti urbani per raccogliere dati su vari parametri come temperatura, umidità, qualità dell’aria e schemi di movimento. Questi sensori possono comunicare tra loro e con un sistema centrale, fornendo informazioni in tempo reale per la gestione e l’ottimizzazione della città. È un esempio affascinante, anche se un po’ surreale, di come la tecnologia stia infiltrando ogni aspetto della vita urbana.

Quali difficoltà avete incontrato durante la ricerca e come le avete risolte?

Hadeel: Una sfida incontrata è stata l’accesso a dati dettagliati su specifiche iniziative di smart city in alcune delle città analizzate. Per superare questo ostacolo, abbiamo diversificato i nostri metodi di ricerca utilizzando rapporti ufficiali delle città, studi accademici e articoli di notizie insieme alle fonti di dati disponibili.

Yassine: La principale difficoltà che abbiamo affrontato durante questa ricerca è stata la mancanza di dati disponibili sul web. Il che era comprensibile, poiché questo tipo di informazioni non è destinato a essere pubblicato e condiviso con il pubblico. Da quello che ho capito, la maggior parte delle informazioni necessarie sono probabilmente riservate per scopi di ricerca interna e non per essere condivise con il pubblico. Pertanto, ciò ci ha portato a diversificare il nostro metodo di ricerca non solo dai siti web su internet, ma a contattare direttamente le persone e chiedere direttamente le informazioni necessarie.

Come potrebbero essere utilizzati i risultati del vostro lavoro?

Hadeel: I risultati di questo progetto possono essere preziosi per i decisori politici, i pianificatori urbani e gli stakeholder coinvolti nello sviluppo delle smart city in tutta Italia. Le soluzioni proposte e le strategie per adattare le migliori pratiche possono essere utilizzate per informare i processi decisionali e guidare l’implementazione di iniziative di smart city di successo nei diversi contesti italiani.

Yassine: I risultati di questo progetto possono potenzialmente avere un grande valore per i futuri ricercatori come noi e, più importante, per i funzionari governativi che saranno coinvolti nel progresso delle smart city in tutta Italia.

Dopo aver completato questo studio, in quale settore vorresti lavorare? Puoi anche menzionare nomi specifici di aziende.

Hadeel: Sono interessata a lavorare nel settore dello sviluppo delle smart city, concentrandomi specificamente sul trasporto sostenibile, il coinvolgimento dei cittadini o l’analisi dei dati per le smart city. Al momento, sono desiderosa di imparare da professionisti esperti e contribuire con le mie competenze a progetti che avanzano lo sviluppo delle smart city in Italia.

Yassine: Sono molto interessato a lavorare nel settore IT e a contribuire allo sviluppo di soluzioni innovative che faranno la differenza nel mondo. E con questa conoscenza acquisita da questo studio, sarei molto felice di applicare le mie competenze nelle soluzioni per le smart city.

In quale ruolo ti vedi tra 10 anni?

Hadeel: Tra 10 anni, mi vedo come consulente per le smart city, analista di dati specializzata in iniziative di smart city o project manager per progetti di sviluppo urbano sostenibile. Sono impegnata a sfruttare le mie conoscenze e l’esperienza acquisita da questo progetto e dalle esperienze future per contribuire a creare città più intelligenti, sostenibili e vivibili per il futuro.

Yassine: Tra 10 anni, mi vedo come Project Manager o Team Leader nell’industria IT, specializzato in soluzioni di dati.